In Sicilia, in provincia di Agrigento, si trova un posto inusuale, bello e inquietante nello stesso tempo: ti parliamo del Castello Incantato di Sciacca, opera del genio folle di Filippo Bentivegna.
Quella che ti stiamo per raccontare è una storia bizzarra e stravagante, una storia che ha per protagonista un uomo altrettanto bizzarro.
Questo tale si chiamava Filippo Bentivegna, o meglio ancora “sua eccellenza, Filippu di li testi” e no, non è un personaggio mitologico!
Leggi un po' la sua storia.
Quando un colpo in testa fa di te un artista
Filippo nasce a Sciacca, in provincia di Agrigento, nel 1888. Non ha un’istruzione, non ha interessi e, come molti a quell’epoca, emigra in America per cercare fortuna. Il suo sogno americano, però, dura ben poco: non si sa come né quando e perché, ma pare che Filippo lì si sia innamorato di una ragazza a causa della quale fu menato pesantemente. Nel 1913, quindi, dopo aver subìto un grave trauma cranico, Filippo rientra nella sua terra natia perché dichiarato inabile al lavoro.
Ma qualcosa in lui è cambiato.
Rientrato in Sicilia, non ha in tasca mezza lira, ma - anche in questo caso non si sa come - compra un pezzo di terreno nei pressi del Monte Kronio dove, in totale solitudine, dedicherà il resto della sua vita ad una sola e unica attività: scolpire ed intagliare teste umane, bellissime e numerosissime, anzi infinite! Quante? Più di 3000!
Scolpisce ovunque sulla pietra e, quando questa si esaurisce, anche sugli alberi; tosa persino il pelo del suo cane con immagini di teste. La sua ossessione sfegatata lo porta a scolpire addirittura la montagna, ma solo fino a che non viene a contatto con una falda termale.
Un aneddoto, potremmo dire tragicomico, racconta che i fumi della falda gli avrebbero fatto credere di essere vicino all’inferno e che dalla paura Filippo abbia smesso di scavare e sia fuggito via a gambe levate.
Io scavo queste caverne e penetro nella terra… io la possiedo… ne traggo forza ed energia e per questo qui sono tutti vivi.
I suoi disturbi psichiatrici, la sua inquietante immaginazione e il suo ego smisurato lo hanno portato a dare vita ad un anomalo e meraviglioso museo a cielo aperto fatto di teste di ogni dimensione e aspetto, appartenenti a personaggi famosi e non.
Il perché? Secondo la sua fantasia, questi erano i sudditi del regno immaginario che egli aveva inventato e di cui era signore.
Alla sua morte, avvenuta nel 1967 al cospetto dei soli suoi “soldati”, il Castello Incantato di Bentivegna (che più che un castello è un fantastico giardino) viene abbandonato e saccheggiato di centinaia di bellissimi pezzi dagli stessi suoi compaesani che lo avevano da sempre considerato lo scemo del paese.
Alla domanda "Perché scavate nella pietra?” Rispose "Cerco la Grande Madre… Dentro la terra è il seme dell'uomo."
Il Castello Incantato di Sciacca sbarca a Losanna
Il genio di Filippo non è stato mai riconosciuto mentre era ancora in vita, ma a riscattare questo eccentrico scultore incompreso ci penserà, poco tempo dopo la sua morte, un teorico svizzero dell’Art Brut. Nel 1968 infatti Jean Dubuffet si rende anch’egli conto del valore artistico di queste sculture straordinarie e, dopo aver selezionato quelle meglio conservate e non rovinate dai saccheggi, le porta con sé a Losanna e le espone con fierezza nell’illustre Museo di Art Brut.
Oggi il pezzo di terra del monte Kronio e il regno incantato di Filippo fanno parte della regione Sicilia e conquistano il secondo posto nella lista dei luoghi più visitati della provincia di Agrigento, subito dopo la Valle dei Templi.
Sarebbe contento Filippo di sapersi apprezzato e non scansato dalla sua terra, di essere oggi divenuto il rappresentate di tutti quegli artisti che dal disagio psichico e dall’emarginazione sociale hanno estrapolato la loro arte la quale, seppur muta e non considerata a suo tempo, parla oggi al mondo intero.
Castello Incantato di Sciacca: orari, prezzi e come arrivare
Indirizzo: Via Fondo Bentivegna 16, Sciacca
Orari: Inverno 09:00 - 17:00; Estate 09:00 - 20:00
Costo: € 8
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