Nel cuore delle Madonie si trova un grazioso borgo medievale, talmente bello da arrivare 3° al concorso dei Borghi più belli d’Italia. Scopriamo insieme cosa vedere a Geraci Siculo.
È il 2021, Geraci Siculo è candidato al concorso nazionale dei Borghi più belli d’Italia e tutti i siciliani (noi compresi) sono incollati al televisore nella speranza di vederlo sul podio. E in effetti così è stato: Geraci Siculo si è proprio classificato 3°!
Capire il perché, una volta arrivati qui, non è poi così difficile: questo piccolo borgo medievale, fatto di pietra e circondato dalla natura madonita, trasuda storia da ogni poro.
Noi di Tripnacria abbiamo deciso di visitarlo per raccontarti cosa vedere a Geraci Siculo.
Prima, però, lasciati dire due parole sulle sue origini.
Le origini di Geraci Siculo
La storia di Geraci ha inizio nel 550 a.C. quando i Greci costruirono i primi insediamenti, appollaiati sul crinale roccioso a 1077 metri sul livello del mare. Proprio per la sua posizione, il villaggio prese il nome di Ιέραξ (avvoltoio), a sottolineare il fatto di essere facilmente raggiungibile solo dai rapaci.
Dopo la conquista normanna del 1072, con Serlone II, nasce la Contea di Geraci che, di matrimonio in matrimonio, finisce nelle mani di Francesco I Ventimiglia grazie al quale la città vivrà anni d’oro.
Cosa vedere a Geraci Siculo
Passiamo al dunque. Per visitare Geraci Siculo basta un giorno, ma solo se sei disposto ad armarti di buona volontà: si cammina! Noi l’abbiamo visitato in una giornata di inizio estate e abbiamo potuto godere di ogni suo angolo, vista la quasi totale assenza turistica.
1. Il Castello di Geraci Siculo
Tra le prime cose che saltano all’occhio, lì sulla rupe, ci sono i ruderi del Castello di Geraci. Se hai deciso di arrivarci, indossa scarpe comode e preparati a una ripida salita: una volta in cima però, il panorama naturalistico che avrai davanti ti ripagherà di ogni fatica.
Dopo l’accesso su una scalinata, quello che si aprirà davanti a te sembra quasi un parco. Tra la vegetazione, i ruderi dell’antico maniero, una fortezza militare a scopo difensivo inespugnabile e allora difficile da raggiungere.
2. La Cappella Palatina S. Anna e la Chiesa di S. Giacomo
Vicino ai ruderi del Castello, si trova anche la Cappella di S. Anna.
Una leggenda vuole che qui fosse stato custodito il teschio della Santa, poi trasportato a Castelbuono. Se hai la fortuna di trovarla aperta, al suo interno troverai la Tela della natività di Maria che raffigura la Santa, insieme ad altre donne, vicino alla Vergine appena nata.
Poco lontano, un’altra Chiesa, quella di S. Giacomo protettore di Geraci. Tra i suoi tesori nascosti ci sono: un Crocefisso ligneo del 1300, una statua del Santo e una tela raffigurante l’incoronazione di Maria.
3. Il Salto del Ventimiglia
Adesso siediti e ascolta questa storia.
Quando Francesco I Ventimiglia prese in mano le redini della Contea di Geraci, sposò Costanza Chiaramonte, contessa di Modica. A causa della sua infertilità, la cara Costanza però venne ripudiata dal marito che mise fine al matrimonio.
Giovanni Chiaramonte non fu di certo felice della scelta e più volte cercò di uccidere Francesco senza successo, fino a quando decise di sfruttare l'astio del re di Sicilia nei confronti del Ventimiglia per entrare a Geraci e far fuori il conte.
Ci riuscì perché il popolo decise di aprire le porte al nemico e Francesco, in sella al suo cavallo, iniziò la sua fuga dalle truppe di Pietro II d’Aragona.
È a questo punto che inizia la leggenda. Si dice che Francesco si sia lanciato nel vuoto insieme al suo cavallo da un'apertura delle mura, mettendo fine alla sua vita.
La verità, però, è ben diversa e meno affasciante: Francesco si era sì recato presso il varco delle mura, ma con l'obiettivo di arrivare al Castello risalendo il costone roccioso per proteggere così la famiglia. Il cavallo però per un malore morì sul colpo e Francesco, una volta trovato, venne ucciso.
Nel punto in cui Francesco Ventimiglia si lanciò, è stato inaugurato un affaccio panoramico in vetro sulla vallata che si estende fino ai piedi dell'Etna. Prova ad affacciarti!
4. Il Campanile della Chiesa di S. Stefano
Questo campanile ci ha stregati. Quella di S. Stefano è l'unica chiesa delle Madonie con un campanile a conci policromi, davvero meravigliosi.
La Chiesa risale al primo ‘600 e al suo interno spiccano splendidi stucchi di stile barocco e un grande quadro che riproduce il Martirio di Santo Stefano, opera dell'artista Giuseppe Salerno. Una tappa da non perdere.
5. Il Convento degli Agostiniani
L'ex Convento insieme alla Chiesa di S. Bartolomeo annessa sono legati alla figura di Francesco Ventimiglia. Si dice infatti che qui fu sepolto il conte nel 1338.
6. Il Convento dei Cappuccini
Se vuoi conoscere davvero e fino in fondo la storia di Geraci, devi per forza passare da qui. All'interno del Convento si trova oggi il MUSeBarch, un museo che racconta la storia e le tradizioni non solo di questo borgo, ma di tutto il territorio madonita.
Qui sono custodite sale espositive, documenti storici, ricostruzioni di ambienti domestici antichi come la casa del pastore, e una biblioteca storica.
7. Il Bevaio della S.S. Trinità
Ai piedi del Castello troviamo l'abbeveratoio di Geraci che porta il simbolo dei Ventimiglia, un leone che brandisce la spada. Si trova alle porte del paese sulla via che portava ai pascoli.
8. "A Carvaccata di Vistiamara"
Sai che succede ogni sette anni, la terza domenica di luglio? La "Carvaccata di Vistiamara"!
È una festa secolare in onore del S.S. Sacramento, sentita dai pastori del posto sin dal 1640.
Per le vie del borgo, i pastori sfilano fino al campo della S.S. Trinità con le loro produzioni casearie, cavadduzzi e palummeddi di caciocavallo.
Una festa davvero suggestiva che aspettiamo tutti di vedere con i nostri occhi nel 2025. Ci sarai?
9. La Giostra dei Ventimiglia
Un altro evento molto suggestivo è la Giostra dei Ventimiglia.
Ogni anno Geraci ricorda gli eventi che hanno coinvolto i conti Ventimiglia, e alla manifestazione prendono parte tutti i comuni che fecero parte della Contea di Geraci.
Viene rievocato il matrimonio di Francesco Ventimiglia e Costanza Chiaramonte, il loro ingresso in città e le nozze nella Chiesa di S. Maria Maggiore, così come accaddero nel medioevo, tra giocolieri, sbandieratori, mangiafuoco e gare tra tutti i cavalieri dell’antica Contea.
10. Il Parco delle Madonie e le Torbiere
Il Parco delle Madonie non è importante solo per essere uno dei quattro Parchi Naturali Regionali di Sicilia. La sua rilevanza, infatti, va ben oltre a questo: la sua natura ospita l'Abies nebrodensis, una specie di Abete arrivata in Sicilia più di 10.000 anni fa, prima dell'ultima glaciazione, e quella più minacciata del Mediterraneo.
Proprio a Geraci Siculo si trovano le informazioni più antiche a riguardo, nelle torbiere.
Le torbiere, se non dovessi saperlo, sono piccoli specchi d’acqua alimentati da sorgenti d’acqua; nei millenni le acque hanno depositato nei loro fondali pollini di Abies nebrodensis, di cui rimangono solo pochissimi esemplari.
Se sei giunto fin qui, vorrà dire che davvero hai a cuore di visitare questo borgo.
Adesso che sai cosa vedere a Geraci Siculo, dicci un po’: quale tappa visiterai per prima?
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Lo conosco molto bene ho passato li la mia infanzia dal 1942 al 1954 un periodo indimenticabile